mercoledì 10 giugno 2015

L'ideologia dei "Doctores  honoris causa"
 Kiko Argüello e Carmen Hernandez 







Post in allestimento
  •  Che cosa è un ideologia?

  • L'ideologia è un complesso di idee e di finalità che costituiscono la ragione d'essere e il programma di un movimento politico, religioso, artistico, filosofico, ecc.

  • Wikipedia da la seguente definizione: L’ideologia è il complesso di credenze, opinioni, rappresentazioni e valori che orientano un determinato gruppo sociale.[
L'ideologia era già presente nel contesto delle civiltà che precedessero' la nostra, come quella greca (Lycurgo, 
E' interessante osservare, come Stefano Gennatini, teologo, uno dei"Dodici" e stretto collaboratore di Kiko Argüello, presenta il Cammino Neocatecumenale:

  •  
  • Il problema del cammino neocatechumenale

  • non è né l'ortodossia, né la Liturgia o altro:

  • si chiama semplicemente:

  •  "L'ideologia di Kiko Argüello"
o

la sua megalomania




                                                               

«Kiko non ha solo una grande personalità: possiede  anche un enorme ego.Ha cercato di catturare il  pubblico, parlando parecchio a lungo di sé stesso. La mia prima impressione – che non è  mai cambiata – è stata che almeno gran parte di tutti i rabbini, erano trofei di Kiko, da esibire alla gerarchia vaticana lì presente; sembrava che  volesse mostrare loro,  quanto fosse diventato importante il Cammino Neocatecumenale».
(rabbino Jonathan Kligler, articolo dell'8 maggio 2015  sul sito web del Lev Shalem Institute).







Tratto dall' "Osservatorio sul Cammino Neocatecumenale, secondo Verità" (6 Maggio 2015)

Kiko ha qualche problema con la Trinità

Nostra traduzione di un articolo di Chuck White, pubblicato su Thoughtful Catholic.
Il 15 marzo 2014 don Angelo Veraldi, italiano e professore al Seminario Neocatecumenale "Redemptoris Mater" di Guam, insegnava ai candidati al diaconato permanente  dell'isola, che «Gesù divenne un peccatore» e che «fece esperienza del perdono del Padre». 
Questo singolare insegnamento mi ha stimolato alla ricerca dei fondamenti di tale parodia negli insegnamenti del fondatore del Cammino Neocatecumenale Kiko Argüello.

Ho raccolto otto "dimostrazioni", prese dagli insegnamenti di Kiko, dai suoi scritti e dalla sua "iconografia", che mi hanno portato a concludere che Argüello ha davvero qualche problema con la Trinità.


La dimostrazione I:  Ho appena menzionato la lezione di don Angelo Veraldi, inviato qui a Guam a insegnare ai seminaristi del Seminario Redemptoris Mater e ai candidati al diaconato della nostra Arcidiocesi. Furono le sue sorprendenti parole che mi portarono ad investigare sul credo di Kiko (o meglio, il suo non credere) nella Santa Trinità. 

Le dimostrazioni da II a IV  sono ricerche sulle "icone" dipinte da Kiko, e le dimostrazioni da V a VIII, si riferiscono  alla Divina Trinità (riferimenti presenti o mancanti). Sono tratte da catechesi di Arguello, rintracciabili nei primi quattro volumi del Direttorio Catechetico del Cammino Neocatecumenale, cioè le catechesi  che trattano dei primi quattro o cinque anni del percorso neocatecumenale.

Queste dimostrazioni mi hanno convinto che Kiko preferisce ignorare la Trinità.  Evita generalmente qualsiasi menzione esplicita di questo aspetto fondamentale della nostra fede; sia nelle sue "icone", che nel suo insegnamento. 

Per di più: perfino quando nei suoi insegnamenti tocca argomenti relativi alla Trinità, mostra una comprensione deformata o addirittura eretica di questo dogma. Insomma, Kiko Argüello ha davvero qualche problema con la Trinità.


Dimostrazione I

Il 15 marzo 2014 don Angelo Veraldi, ha detto, davanti agli aspiranti al Diaconato: “Gesù divenne un peccatore". Testualmente ha affermato:

“Gesù ha fatto esperienza del segno. Ha fatto esperienza dell'amore di Dio, il Padre. Ha fatto esperienza del perdono del Padre, poiché era un peccatore. È diventato un peccatore. Volontariamente, non per imposizione, perché era un peccatore, volontariamente peccatore.
Non c'è molto spazio interpretativo a tali affermazioni, né c'è alcun modo di negare che don Veraldi abbia inteso dire ciò che ha detto. Se Gesù Cristo era un peccatore, allora certamente non era la Seconda Persona della Santissima Trinità.
(nota: l'argomento è trattato più estesamente in questo articolo, che contiene la registrazione audio della viva voce di don Veraldi; le affermazioni citate avvengono verso la fine del primo minuto).

Dimostrazione II

Si consideri l'icona di Kiko “L'Annunciazione”, riprodotta qui sotto, sulla sinistra. Si può notare che egli copia molte caratteristiche dalle icone delle Chiese Orientali.

Kiko (a sinistra) e icona della scuola di Novgorod (a destra, XV-XVI sec.)
Riuscite a notare le differenze? Nelle antiche icone bizantine, la Santissima Trinità è spesso simboleggiata da tre raggi. Ma Kiko ha deliberatamente eliminato questo potente simbolo della Trinità dalla propria "icona", rimpiazzandolo con un singolo raggio, come potete vedere dall'ingrandimento dei rispettivi dettagli qui sotto:

Dettaglio: Kiko: singolo "raggio" --- scuola di Novgorod: tre "raggi"

Rimpiazzare tre raggi con uno solo potrebbe sembrare una cosa innocua, ma Kiko Argüello ha fatto lo stesso quando ha dipinto la sua "icona" del Battesimo di Gesù (che nelle Chiese Orientali viene chiamata “Teofania”). Confrontiamo la versione di Kiko con quella di due antiche icone orientali:

Kiko Argüello: Battesimo di Gesù

E per confronto, icone russe della Teofania:




"Dio è comunità, liturgia, parola"
Chi conosce il Cammino Neocatecumenale sa che “Comunità, Liturgia e Parola” sono il “tripode”  sul quale il 

Dimostrazione V


La parola “Trinità” compare una sola volta nelle 427 pagine del Volume I del Direttorio Catechetico Neocatecumenale (Orientamenti per la fase di conversione). A pagina 202 del Mamotreto"Decimo giorno - celebrazione penitenziale" egli dice infatti:
«Tutto questo <Dio> l'ha compiuto in Gesù, dato che Lui, fratelli, è entrato veramente con la natura umana nella divinità, nella Trinità. Ha raggiunto la trascendenza, è stato risuscitato da Dio ed è entrato nella Terra Promessa».
Dunque Gesù sarebbe «entrato veramente con la natura umana nella divinità» ed avrebbe «raggiunto la trascendenza»... Ma Gesù non è forse la seconda Persona della Santissima Trinità e trascendente prima della Sua Incarnazione? Kiko non lo specifica, poiché non menzionerà più la Trinità nella sua esposizione.

Alla pagina 12 dello stesso volume Kiko dice:

«...Era un uomo come noi e Dio stava agendo in lui, facendo segni perché fosse manifesto che egli era l'Inviato di Dio, l'Eletto di Dio. (Lifschitz: Sembra un'affermazione ariana) Perchè ogni profeta in Israele deve dimostrare che viene da parte di Dio; se no, è un falso profeta. E lo dimostra con fatti, facendo miracoli e proferendo parole che si compiono. Il padre doveva compiere opere in lui per confermare che era suo inviato, unto da Dio con lo Spirito Santo per realizzare la sua missione.»
Per Kiko, dunque, i miracoli di Cristo erano opera del Padre che agiva in Lui, e non venivano dalla natura divina di Cristo.

Passando ad un'altra sezione del primo volume del suo Direttorio Catechetico. Qui Kiko spazza via la Trinità in un modo completamente diverso. A pagina 333 dice:
«Forse che Dio ha bisogno del Sangue del Suo Figlio, del suo sacrificio per placarsi? Ma che razza di Dio abbiamo fatto? Siamo arrivati a pensare che Dio placava la sua ira nel sacrificio di Suo Figlio alla maniera degli dèi pagani. Per questo gli atei dicevano: Che tipo di Dio sarà quello che riversa la sua ira contro Suo Figlio nella croce?... E chi poteva rispondere?... Le razionalizzazioni sull'Eucarestia ci avevano condotto a queste deformazioni. Ma le cose non stanno così».
Qui Kiko tenta di negare l'elemento sacrificale della morte di Gesù, utilizzando un argomento "fantoccio", cioè un argomento che ignori la dinamica della Trinità.
(nota: nelle edizioni successive, i Mamotreti Segreti hanno aggiunto qualche sfumatura del tipo: «Certe razionalizzazioni giuridiche grossolane della teologia...» ma la Trinità è spazzata via ugualmente).
Questa presentazione ignora completamente la dinamica della Trinità escludendo la possibilità che Gesù sia contemporaneamente il sacerdote (colui che offre il sacrificio) e la vittima del sacrificio stesso, e che il Suo sacrificio sulla croce era un'offerta di sé, offerta fatta nella fornace ardente d'amore che è la Santissima Trinità. Questo punto è meglio spiegato in un altro articolo.

Dimostrazione VII

Kiko non utilizza mai la parola “Trinità” nel secondo volume di 160 pagine del Direttorio Catechetico, che è dedicato alla Convivenza per il Primo Scrutinio, "scrutinio" che marca la seconda fase del Cammino Neocatecumenale. Ugualmente non cita mai la Trinità nel quarto volume di 226 pagine, dedicato alla Convivenza per il Secondo Scrutinio.

Posso immaginare che qualcuno voglia rispondere: «oh, ma la parola "trinità" non è menzionata nemmeno una volta in tutta la Bibbia!» Rispondo che la Chiesa ha celebrato ventuno Concili Ecumenici dopo che è stato scritto l'ultimo libro del Nuovo Testamento, e molti di quei Concili hanno discusso e chiarito la verità rivelata sulla Santissima Trinità. Non siamo più una Chiesa bambina, una Chiesa coi pannolini. La verità sulla Trinità è effettivamente parte della Buona Novella, del Kerygma.


Dimostrazione VIII

Il termine “Trinità” è menzionato una sola volta nelle 110 pagine del terzo volume del Direttorio Catechetico di Kiko, il testo degli Orientamenti alle Equipes dei Catechisti per lo Shemà. Lo Shemà è un'altra fase del Cammino Neocatecumenale. Il termine Shemà, che in ebraico significa "ascolta", indica la preghiera che si trova nella Bibbia (Deuteronomio 6, 4-9): «Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze...»

Kiko menziona la Trinità soltanto quando sta introducendo una canzone. A pagina 69, "Ammonizione al Cantico delle creature" dice:
"Questi tre giovani, che cantano e lodano il Signore insieme a tutta la creazione, vengono rappresentati molte volte in dipinti delle catacombe, perché nella Chiesa primitiva questi tre giovani erano un'immagine, che esprimeva quello che è la Chiesa. Il numero tre è simbolo della Trinità di Dio, è simbolo della comunità, è simbolo della Chiesa. Questi tre giovani, che lodano Dio con le mani alzate in mezzo al fuoco sono l'immagine della Chiesa in mezzo al mondo.
Tutto qui. "Il numero tre è simbolo della Trinità di Dio". Non ci sta dicendo nulla che non sappiamo già sulla Trinità. Infatti Kiko sta evidenziando in questo passaggio la comunità, non Dio.

(fonte del articolo: Chuck White, Kiko's trouble with the Trinity.

 

Daniel Lifschitz ha risposto sullo stesso blog:"Osservatorio sul Cammino Neocateumenale":

Grazie per questo documentato contributo sulla superficiale "pittura" e "teologia" di Kiko Argüello.

1. Kiko, come "pittore", riduce le icone dei monaci della Chiesa d'oriente a fumetti per adolescenti, spogliandole del loro profondo significato teologico.


2. Come "teologo" dimostra, nella sua pittura e nelle sue catechesi, una profonda ignoranza, speriamo non intenzionale, della teologia cattolica sulla Trinità.

Mancando di una seria preparazione teologica e biblica, ha la pretesa di condurre alla "fede adulta" un milione dei "suoi" seguaci. Li conduce, invece, ad una fede "adulterina".

3.Si atteggia a fondatore di una "Nuova estetica" per la Chiesa del terzo millennio, facendo imbrattare di sua mano da "stregone" o da un esercito dei suoi apprendisti stregoni - schiavetti, innumerevoli chiese, cappelle, sale e salette in tutto il mondo. Lui, che ha deviato dalla tradizione iconografica bizantina, vieta ad essi ogni deviazione dai suoi fumetti.


(Il vostro blog, invece di fermarsi su aspetti marginali, a volte positivi del CNC, dovrebbe concentrarsi su contributi come quello pubblicato oggi.

Invece di criticare acriticamente tutto quello che riguarda il CNC, dovrebbe concentrarsi su come aiutare i fratelli e sorelle, chiusi nella gabbia del CNC ad uscirne verso un cattolicesimo libero e costruttivo).

Daniellifschitz77@hotmail.com

http://nelnomedimariaegesu.blogspot.ch/


Kiko, Creatore di una "Nuova Estetica"

Sito in costruzione

Yo soy aquí un reconstructor de la Iglesia. Kiko Arguello

CATEQUESIS DE KIKO ARGÜELLO DEL RETABLO EN LA IGLESIA DE LA SANTÍSIMA TRINIDAD SAN PEDRO DEL PINATAR (MURCIA) 21/9/05

Necesitábamos no solamente hacer las catequesis, sino crear una Nueva Estética. Nuestra fe necesita un alimento ¿dónde hay hoy una estética de hoy? ¡Moderna! La Eucaristía necesita la belleza, la belleza es muy importante, la belleza. 
(...)
Estamos en los albores de algo que va a pasar en todo el mundo.
(...)
Quiero deciros cristianos, vamos a ser de otra forma… va aparecer una forma nueva de ser, va aparecer la Iglesia. ¿el problema cual es? ¡Que hace falta cristianos! ¡cristianos! no hace falta… no podemos dar el cine a los cristianos porque no saben qué decir… porque no hay cristianos, o con la televisión ¿dónde están los poetas cristianos? ¿Dónde están los escritores cristianos? ¡¿Dónde están los artistas cristianos?! ¿Dónde están? ¡No hay Cristianos! este es el punto, Yo le doy a un… cualquier católico un… para que haga una película ¡¿y no sobe que decir?! Porque no… si no tiene nada que decir. Ahora… entonces, ¡Esto, (el retablo) es que yo tengo algo que decir! Por eso es importantísimo educar en la fe y aparecerán poetas y escritores cristianos ¡Educar en la fe! ¿qué significa educar en la fe? Hacer que nuestra fe llegue a la estatura de Cristo, a la estatura de as realidades, ¡no! la fe se vive hoy a diversos niveles…  poco a poco… Bien, pues volviendo a lo que aquí nos ocupa, aunque os parezca que no estoy hablando del cuadro, estoy hablando del cuadro, desde otro punto de vista, estoy hablando de este cuadro.



Hay un canon que el pintor no puede inventarse nada. El canon de la Iglesia de Oriente la han hecho los padres, los teólogos, no los pintores que son los padres de esa… Esa forma de hacer la Anunciación, no se lo ha inventado Kiko Argüello. Es exactamente como lo hace Rublev. Rublev que ha sido canonizado por la Iglesia Ortodoxa. Es un pintor eh… muy Santo, un monje, que ha hecho… bueno… pues en todos los iconos si veis… si vais a Rusia y veis la Anunciación así, entonces… aquí está primero…. preside este gran retablo la Segunda Venida de Cristo. Es muy importante unir Arte y Liturgia. Nuestra Misa, nuestras Iglesias, son pobres en ese sentido, tenemos todavía una estética barroca, del barroco de hace mucho siglos. Nos hace falta una estética moderna, nueva…podemos equivocarnos, quizá, estamos en una…abriendo caminos.

Post in costruzione 

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